Fonte: Datasite
L'economia italiana ha accelerato nel primo trimestre del 2024, crescendo dello 0,3% rispetto a solo lo 0,1% nel quarto trimestre del 2023, superando sia la Germania che la Francia.
Questa prestazione superiore agli standard è dovuta in gran parte a misure introdotte nel 2020 per fronteggiare la crisi del COVID, come la misura del “superbonus”. Questa detrazione fiscale per le ristrutturazioni domestiche ha significativamente incrementato gli investimenti nel settore delle costruzioni, che a dicembre erano aumentati del 40% rispetto a quattro anni prima, in netto contrasto con la situazione osservata in Europa.
Anche la performance delle fusioni e acquisizioni (M&A) in Italia è stata solida. Nel primo trimestre sono stati annunciati 278 accordi, un aumento modesto del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre il valore aggregato è salito alle stelle a 24,7 miliardi di euro, un incremento del 394% anno su anno che posiziona l'Italia al secondo posto in EMEA dopo Regno Unito e Irlanda. Numeri molto favorevoli, in contrasto con il primo trimestre del 2023 che aveva registrato la performance di valore più basso degli ultimi tre anni ma, con una media trimestrale di 20,6 miliardi di euro durante questo periodo, il primo trimestre del 2024 è stato comunque in aumento del 20% comparato al 2023.
Incrementi delle operazioni: in misura maggiore o minore, ogni principale settore in Italia ha registrato aumenti anno dopo anno per valore complessivo.
A fare da apripista è stato il settore TMT, che è aumentato di 36 volte arrivando a 9 miliardi di euro da soli 249 milioni nel primo trimestre del 2023—la vendita di 8 miliardi di euro da parte di Vodafone italia a Swisscom ha gonfiato enormemente il totale. Anche il settore del tempo libero ha beneficiato di un accordo simile di grande entità, con un valore aggregato pari a 4,2 miliardi di euro nel primo trimestre, in aumento rispetto a soli 28 milioni nello stesso periodo dell'anno scorso, mentre il totale delle M&A industriali e commerciali ha raggiunto 3,3 miliardi di euro, un aumento del 34%.
Il volume delle M&A industriali e commerciali ha superato qualsiasi altro settore con 70 deals, mentre le operazioni nel settore dei beni di consumo si sono posizionate al secondo posto con 47 deals, un aumento del 38%. D’altro canto i due settori in Italia sono profondamente intrecciati, con le aziende industriali che forniscono i materiali necessari e le capacità produttive che consentono alle imprese di beni di consumo di creare prodotti iconici noti in tutto il mondo.
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